Un pensiero di infinito affetto e un ultimo saluto al prof. Antonio Portale.
Oggi improvvisamente Antonio ha intrapreso il viaggio senza ritorno, all’età di 67 anni.
Ha insegnato plastica ornamentale dal 1983 al 2023, la sua ricerca artistica, dalla forte plasticità e pregnanza nello spazio, nel tempo dopo alcune parentesi di natura astratto-geometrizzante e concettuale matura una poetica rivolta ai linguaggi figurali con evocazioni spesso allegoriche e mitologiche.
La Presidente, il Direttore, il CdA, il CA, il collegio dei professori, l’amministrazione e tutta la comunità dell’Accademia di belle arti di Catania sono vicini al dolore della famiglia Portale per la scomparsa di Antonio Portale.
L’ultimo saluto ad Antonio mercoledì 3 aprile 2024 ore 10.00 presso la chiesa parrocchiale di San Nicola – Via S. Nicolò, 95022 San Nicolò, Aci Catena CT
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Antonio Portale (1956—2024)
È stato Docente di Plastica Ornamentale dal 1983 al 2023 presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. All’interno dell’ABA Catania è stato Coordinatore dell’Istituto di Arti Plastiche, Componente del Comitato Scientifico per il riordino della Didattica, Membro del Consiglio Accademico dall’istituzione all’anno 2020; tutt’oggi è Coordinatore della Scuola di Scultura, nel cui ambito è stato responsabile di diversi progetti artistici e culturali. Ha fatto parte di commissioni d’esame e titoli in Concorsi Nazionali per le Accademie. Ha tenuto corsi estivi di Scultura in pietra e dei Project-work finanziati dalla Comunità Europea; è stato Direttore artistico del Simposio Internazionale di Scultura in pietra lavica “Vulcanica” ad Aci Trezza (CT). E’ Direttore artistico del progetto “La città delle cento sculture” (Simposio Internazionale di Scultura in pietra lavica, giunto alla settima edizione) a Belpasso (CT).
La sua ricerca artistica, dalla forte plasticità e pregnanza nello spazio, nel tempo dopo alcune parentesi di natura astratto-geometrizzante e concettuale (dove era evidente il dialogo tra forme volumetriche e i diversi materiali utilizzati) matura una poetica rivolta ai linguaggi figurali con evocazioni spesso allegoriche e mitologiche. Il mito interpretato in chiave contemporanea assume significato, diventando metafora della realtà. Nelle sue opere l’immaginario è costruito nello stesso ordine in cui forma e struttura presiedono ad ogni processo creativo.
Le sue opere restituiscono a chi osserva rimandi tra il visivo e il mentale, operando una personale lettura di archetipi che sono dello spazio e del tempo e mantenendo sempre l’essenziale specificità.