Sistema dell’arte contemporanea: le professioni

Ciclo di talk a cura di Ambra Stazzone e Lorenzo Madaro
sulle trasformazioni radicali che sta vivendo il sistema dell’arte in questo periodo.

Il ciclo di talk proporrà periodicamente sulla piattaforma Teams e sul canale YouTube agli studenti di Accademie e Università, in primo luogo, ma naturalmente anche a tutti gli interessati, confronti, dialoghi ed esperienze di alcuni tra i più attivi protagonisti del mondo dell’arte contemporanea in Italia.

Lunedì dieci maggio la protagonista dell’incontro dell’Accademia di Belle Arti di Catania sarà Elena Cologni, artista e ricercatrice dell’ateneo britannico Anglia Ruskin, che punta sull’interdisciplinarietà e sul coinvolgimento del pubblico al farsi dell’opera e sulla critica femminista degli approcci relazionali

Tornano, dopo quelli con Iacopo Ceni, Laura Cherubini e Bettina della Casa, gli appuntamenti con il ciclo di incontri sull’ “Arte precaria” al tempo del Covid, curati per l’Accademia di Belle Arti di Catania da Ambra Stazzone e Lorenzo Madaro, entrambi docenti di Storia dell’Arte contemporanea dell’Aba.

Talk #5 Elena Cologni Anglia Ruskin University— Cambridge

Artista e ricercatrice presso l’Anglia Ruskin University di Cambridge (UK). Il sui lavori sono la risultante di un approccio interdisciplinare in cui la ricerca artistica si interseca con la psicologia ambientale, la filosofia e i gender studies.
I suoi progetti, volati ad approfondire le relazioni reciproche e con lo spazio, vedono spesso la collaborazione di professionisti di altre discipline e del pubblico, e si traducono, anche attraverso la realizzazione di laboratori, in disegni, sculture, installazioni, performance, coreografie, video, testi. strumenti.

L’incontro rappresenta un’occasione per approfondire il suo lavoro e, al contempo, un’anticipazione di due mostre che saranno inaugurate nel corso del mese a Venezia dove saranno presenti suoi lavori.

Pratiche di cura, o del cur(v)are, personale a cura di Gabi Scardi, Fondazione Bevilacqua La Masa. La mostra prende le mosse da un riferimento a Barbara Hepworth, la cui partecipazione, nel 1950, al Padiglione Britannico della Biennale d’Arte di Venezia, viene considerata un antecedente delle coreografie prodotte oggi dalla Cologni e dall’indagine dell’artigianato tradizionale in via di estinzione e degli ambienti di lavoro che lo caratterizzavano.

Comunità resilienti, Padiglione Italia, a cura di Alessandro Melis (Biennale di Architettura). Progetto multidisciplinare che affronta la questione del cambiamento climatico; la Cologni parteciperà con una serie di esercizi esperenziali partecipati nell’ambito di comunità resilienti, intitolati The Body of / at Work.


Progetto grafico Isabella Gliozzo

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