Mirabili resti — il tempo, l’attesa, la luce e l’ombra.
Inaugura giovedì 14 luglio alle ore 18.30 al Museo Civico di Castello Ursino la mostra fotografica di Gaetano Gambino dal titolo Mirabili Resti. Il tempo, l’attesa, la luce e l’ombra organizzata dal Comune di Catania, Assessorato alla Pubblica Istruzione, Attività e Beni Culturali, Pari Opportunità e Grandi Eventi insieme all’autore delle fotografie. L’iniziativa, che verrà presentata tra gli altri dall’Assessore alla Cultura del Comune Cinzia Torrisi, è patrocinata dall’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana unitamente alla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania, dalla Delegazione FAI di Catania e dal Gruppo FAI Giovani di Catania dall’Accademia di Belle Arti di Catania, dal Museo Diocesano di Caltagirone, che oltre ad aver sostenuto questo evento ospiterà la prossima edizione, e dal Museo Diocesano di Catania; essa si avvale inoltre dello speciale contributo dell’Azienda Sac Service Aeroporto di Catania e di quello della Banca Agricola Popolare di Ragusa.
Gaetano Gambino, da sempre dedito alla ricerca e alla documentazione del patrimonio artistico e paesaggistico siciliano, si sofferma stavolta su una popolazione lontana dai riflettori, conservata nei depositi del Museo Civico di Castello Ursino. Oggetti legati da un denominatore comune: un silenzioso e nobile isolamento che cela le storie e il sentire di donne e di uomini, di eroi e di santi, di guerrieri e di bambini, di creature angeliche e demoniache. Testimonianze di un mondo parallelo, di una vita brulicante e invisibile, creature che divengono metafora dell’abbandono, dei dimenticati, ma anche metafora del custodire: custodi del tempo.
La mostra, curata da Domenico Amoroso e Roberta Carchiolo, accompagnata dai contributi letterari di Maria Attanasio e degli stessi curatori, e dal progetto grafico di Gianni Latino, ha visto la collaborazione di un gruppo di critici e intellettuali come Michela Becchis, Silvano Nigro, Pippo Pappalardo, Fabio Raimondi e Lina Scalisi.