Syllabus
—Obiettivi formativi
La scenografia è essenzialmente organizzazione progettuale dello spazio scenico-drammaturgico, la scenografia è un luogo, uno spazio dove le storie sono recitate e non vissute, la scenografia deve disegnare spazi attraversabili, per citare Durer: la prospettiva vuol dire sguardo che attraversa, creare sospensioni, atmosfere senza tempo, attraverso l’utilizzo di materiali antichi che ci permettono di scolpire il buio, raccontando i segni della nostra contemporaneità. Il corso si prefigge di sviluppare le potenzialità creative di ogni studente, attraverso l’apprendimento delle tecniche progettuali e di rappresentazione.
—Modalità di svolgimento dell’insegnamento
Lezioni I semestre 5a–9a settimana
(lunedì, martedì e mercoledì) ore 08:45-12:30 scansione giornaliera (5 ore)
—Modalità esame
L’esame consiste nella discussione degli elaborati di progetto sviluppati durante le esercitazioni di laboratorio sui temi delle lezioni e dei seminari svolti durante l’anno.
Per essere ammessi alla prova finale d’esame occorre aver frequentato il corso ed effettuato le consegne degli elaborati alle scadenze fissate dalla docenza nelle revisioni previste. Per superare l’esame si richiedono i seguenti elaborati: bozzetti dimensioni cm 36 x cm 24, pianta scala 1:50, sezioni scala 1:50 prospetti scala 1:50, plastico scala 1:25, Foto del plastico con i vari cambi di scena.
E inoltre richiesta la consegna dei bozzetti e dei vari elaborati debitamente firmati su CD Rom.
—Prerequisiti richiesti
Conoscenza della metodologia delle tecniche di rappresentazione del progetto; disegno e tecniche di rappresentazione schizzi e bozzetti, capacità di lettura e comprensione del testo drammaturgico e delle fenomenologie artistiche della contemporaneità.
—Frequenza lezioni
La frequenza è obbligatoria, non inferiore all’80% della totalità della didattica frontale come previsto da palinsesto, con esclusione dello studio individuale come da Art.10 del DPR n. 212 del 8 luglio 2005.
—Contenuti e programmazione del corso
Il corso si articolerà in lezioni teoriche, seminari e attività di laboratorio.
Le lezioni teoriche affronteranno principalmente la scenografia nella sua evoluzione storica; Le attività di laboratorio esamineranno le tecniche di rappresentazione dello spazio scenico attraverso l’elaborazione di bozzetti, tavole progettuali e plastici di scena.
Accanto alle lezioni frontali, si prevede l’ausilio di mezzi tecnici ed informatici (proiezioni, filmati, Cd Rom) che consentano di accompagnare con immagini lo svolgersi della didattica.
—Testi di riferimento consigliati
Allardy Nicol, Lo spazio scenico, Bulzoni, 1971.
Silvio D’Amico, Storia del teatro, Garzanti, 1968.
Alessandra Pagliano, Il disegno dello spazio scenico, Hoepli, 2002.
Giorgio Ricchelli, L’orizzonte nella scena nei teatri, Hoepli, 2004.
Josef Svoboda, I segreti dello spazio teatrale, ubulibri, 1997.
Josef Svoboda, Lezioni Milanesi Architetture dell’immaginario, ubulibri, 1989.
AA.VV, l Patalogo, annuario dello spettacolo, ubulibri.
Hans Thies Lehmann. Il teatro postdrammatico, Cue Press, 2017.
Franco Perelli, Storia della scenografia dall’antichità al novecento, Carocci, 2013.
AA.VV, Robert Wilson, Octavo, 1997.
Paolo Ruffini, Resti di scena, Edizioni interculturali, 2004.
Bignami, Azzaroni, Gli oggetti nello spazio del teatro, Bulzoni, 1997.
Fabrizio Cruciani, Lo spazio del teatro, Laterza, 1992.
Paolo Puppa, Teatro e spettacolo nel secondo novecento, Laterza, 1990.
Nicola Savarese, Teatro e spettacolo fra oriente e occidente, Laterza, 1992.
Franco Quadri (a cura di), I miei Shakespeare, ubulibri, 2002.
Silvana Sinisi, Cambi di scena, Bulzoni, 1995.
Anna Surges, Scenografie nel teatro occidentale, Bulzoni, 2003.
Rossella Bonfiglioli, Frequenze barbare, la Casa Husher, 1981.
Orhan Pamuk, L’innocenza degli oggetti, Einaudi, 2012.
Orson Welles, Moby Dick, Italo Svevo piccola biblioteca di letteratura inutile,2018.
Matteo Codignola, Un tentativo di balena, Adelphi 2008.
Herman Malville,( Tradotte e commentate da A. Baricco) Tre scene da Moby Dick, Fandango libri 2009.
J.M.G. Le Clezio Il posto delle balene,Donzelli Editore 2011.
—Riviste di riferimento consigliate
Sipario
Hystrio
The Scenographer
—Siti web di approfondimento
https://www.teatrodeiventi.it/moby-dick/
https://www.artialvivo.it/come-il-mare-io-ti-parlo-nel-moby-dick-di-di-scanno-la-balena-bianca-si-veste-di-poesia/
Teatro del Canguro, ”Come Moby Dick” – Peroni SPA
https://www.peroni.com
—Filmografia
Il mostro del mare di Millard Webb (1926)
Moby Dick, il mostro bianco (Moby Dick) di Lloyd Bacon (1930)
Moby Dick, il mostro del mare (Dämon des Meeres) di Michael Curtiz (1931)
Moby Dick, la balena bianca (Moby Dick) di John Huston (1956)
— Strumenti per studenti con disabilità e/o DSA
Gli studenti con disabilità o DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) sono supportati da professori e da tutor (se assegnati) attraverso la consulenza con il CInAP (Centro per l’integrazione Attiva e Partecipata).
Gli studenti possono, mediante e-mail istituzionale eventualmente anche attraverso i tutor, chiedere al professore del corso un colloquio in modo da concordare obiettivi didattici ed eventuali strumenti compensativi e/o dispensativi, in base alle specifiche esigenze. Tale colloquio sarebbe opportuno che avvenisse prima dell’avvio delle lezioni e comunque non oltre la prima settimana di corso.
Per rivolgersi direttamente al CInAP è possibile utilizzare la mail istituzionale cinap@abacatania.it