Storia dell’architettura teatrale e spazi per lo spettacolo

Syllabus

—Obiettivi formativi

Individuazione dei fattori sociali, religiosi, politici, storici, tecnici, estetici ecc. che hanno determinato l’evoluzione del concetto di spettacolo.
La storia dell’architettura teatrale intesa come lunga storia di idee, utopie, progetti, funzioni e forme. Il teatro come organismo in perenne trasformazione.
Il corso tratta quindi i momenti fondamentali della storia dell’architettura teatrale e del relativo concetto di spazio deputato all’azione scenica.

Modalità di svolgimento dell’insegnamento

Lezioni frontali in presenza e/o a distanza

— Modalità esame

Esposizione orale dei temi ed argomenti presenti nel programma e la trattazione di un argomento di approfondimento (formato di presentazione in PowerPoint) tra quelli trattati nel corso delle lezioni o diversi ma affini ed inerenti la natura della materia, da definire in base a colloqui preliminari con il docente.

— Prerequisiti richiesti

Conoscenza delle tematiche generali della cultura teatrale, come necessario bagaglio culturale per gli approfondimenti che costituiscono il contenuto del corso.

— Frequenza delle lezioni

La frequenza è obbligatoria non inferiore all’80 per cento della totalità delle attività formative, con esclusione dello studio individuale.

Contenuti e programmazione del corso

  1. Che cosa è l’Architettura e che cosa è il Teatro: riflessioni e testimonianze. Le prime forme necessarie e il loro perdurare: il Rito e il Mito, lo Spazio e l’Archetipo, il dionisismo e la performance.
  2. Il teatro greco: ”(…)si cercò quindi una collina e si aggiustò il declivio, puntellando e correggendo dove era necessario, fino ad ottenere la caratteristica forma, a semicerchio, che rimase poi nei secoli come la più razionale.”( N. P. Polacco)
  3. Il teatro romano: “(…)satura tota est.”(Quintiliano) “(…) costruire, significa collaborare con la terra, imprimere il segno dell’uomo su un paesaggio che ne resterà modificato per sempre. (…) A Roma, ho adottato, di preferenza il mattone eterno, che assai lentamente torna alla terra donde deriva (…)” (Marguerite Yourcenar)
  4. Spettacolo e immaginario teatrale nel Medio Evo, sacro e profano: teatri di pietra e teatri di parole ”quem quaeritis in sepulcro, o Christicolae?” (dal testo del più antico manoscritto del dramma di Pasqua ) “Melio est Deo placere quam histrionibus.”(massima cristiana medievale)
  5. L’antico recuperato, Umanesimo e Rinascimento, teoria e pratica, utopia e rappresentazione: Solidità, Utilità, Bellezza e suggestioni metafisiche nelle rappresentazioni dello Spazio e nella pratica teatrale: ”Genera autem sunt scaena tria: unum quod dicitur, tragicum, alterum comicum, tertium satyricum.”(Vitruvio Pollione) “I know a bank where the wild thyme blows (…) There sleeps Titania, some time of the night. ”(William Shakespeare)
  6. Il teatro barocco: un palcoscenico per nuvole e mostri ”Qui cangiata tutta la prospettiva della Grotta, in luogo di una lontananza di scogli, si vede un placidissimo mare, circondato di rive piacevoli…”(Giacomo Torelli) ‘’Mesdames et messieurs: la Salle des Machines’’ (Gaspare Vigarini)
  1. Il teatro all’italiana e il teatro dell’opera, lo spettacolo lirico e la sua architettura, gli spazi della fruizione e quelli della rappresentazione: “Le nostre diverse, ma tutte strane forme de’ teatri, e specialmente l’uso de’ palchetti accatastati l’uno sull’altro, fanno poco sentire, meno vedere, e niente di comodo porgono per situarsi.“(Francesco Milizia)
  2. Il teatro totale di Wagner: il Festspielhaus di Bayreuth ”buio in sala (…) Ciò che ha luogo sulla scena del teatro è un’azione scenica sacra” (Richard Wagner)
  3. Innovazione tecnologica e progettuale, gli auditorium, i palcoscenici meccanici e il realismo nel teatro del XIX secolo: “la forma segue la funzione “ (Louis Henry Sullivan)
  4. Attore e audience in un singolo spazio: Heinrich Tessenov e il Festspielhaus di Hellerau, “non più il pubblico in tanti scomparti, non più ribalte che separano attori e pubblico, ma un unico gradino, una dimensione unica, non più scenari, ma una pedana regolabile secondo la musica e la plasticità del corpo” (Adolphe Appia), Max Reinhardt e il Grosses Scauspielhaus di Hans Poelzig a Berlino.
  5. Lezioni di Teatro e di Architettura: Vsevolod Mejerchol’d e il suo teatro dai progetti di Michail Barchin (in appendice, teatro e spettacolo tra oriente ed occidente), il Total Teather di Walter Gropius per Erwin Piscator.
  6. Théâtre des Bouffes du Nord: “Quando domandiamo ad un architetto di costruire un teatro, pensiamo ad una struttura in cui siano possibili dei rapporti, gli stessi che creano la vita e il teatro(…) la scoperta del Bouffes du Nord non è stata un caso…avevamo trovato l’essenziale(…)“ (Peter Brook)
  7. Grandi spazi per la musica, teatro, performance ed arti visive nel XXI secolo: Renzo Piano: Auditorium Parco della Musica a Roma, Santiago Calatrava e il Palau de les Artes Reina Sofia e La Ciudad de las Artes y las Ciencias a Valencia, Paul Andreu e il National Grand Theatre e Centro Nazionale per le Arti Performative di Pechino
  8. altre realtà e riflessioni: Froncois Pinault, Tadao Ando, Hiroshi Sugimoto, Candida Hofer, Matthew Pilsbury, Lelli e Masotti, Carlo Maestri, Aldo Rossi, Jean Guy Le Cat.

—Testi di riferimento obbligatori

Stefano Mazzoni, Atlante Iconografico. Spazi e forme dello spettacolo in occidente dal mondo antico a Wagner, Titivillus Ed., Corazzano (Pisa), 2003;

Allardyce Niccoll, Lo Spazio Scenico – Storia dell’Arte Teatrale, Bulzoni Ed., Roma, 1971;

Antonio Pinelli, I teatri, lo spazio dello spettacolo dal teatro umanistico al teatro dell’opera, Sansoni Scuola aperta, Firenze, 1973;

Nel corso delle lezioni verranno fornite ulteriori specifiche indicazioni bibliografiche che faranno parte integrante della Dispensa delle lezioni.

—Testi di riferimento consigliati

Fabrizio Cruciani, Lo Spazio del Teatro, Biblioteca Universale Laterza, Bari, 1992;

R. and H. Leacroft, Theatre and Playhouse, an illustrated survey of theatre building from Ancient Greece to the present day, Methuen, London and New York, 1985;

Franco Mancini, L’illusione alternativa. Lo spazio scenico dal dopoguerra ad oggi, Einaudi Ed., Torino, 1980;

Franco Mancini, L’evoluzione dello spazio scenico, dal naturalismo al teatro epico, Dedalo libri, Bari, 1988;

Valerio Morpurgo, (a cura di) L’avventura del Sipario, figurazione e metafora di una macchina teatrale, Ubulibri, Milano, 1984;

Marino Narpozzi, Teatri. Architetture 1980-2005, Motta Architettura Ed., Milano, 2006;

Nicola Savarese, Teatro e Spettacolo tra Oriente ed Occidente, La Terza Ed., Bari, 1992;

Richard Schechner, La cavità teatrale, collana Dissensi n°16 – De Donato Ed., Bari, 1968;

L. Allegri, R. Alonge, F. Carpanelli, M. De Marinis, M. Fazio, S. Ferrone, R. Guarino, F. Marotti, E. Randi, Breve storia del teatro per immagini, Carocci Ed., Roma, 2009;

AA.VV., Enciclopedia dello Spettacolo, Roma, 1954-1967;

Per la conoscenza delle tematiche generali della cultura teatrale, si consiglia la consultazione dei seguenti testi

-Strumenti per studenti con disabilità e/o DSA

Gli studenti con disabilità e/o OSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) sono supportati da professori e tutor attraverso la consulenza con il ClnAP (Centro per l’integrazione Attiva e Partecipata).
Gli studenti interessati possono chiedere al professore del corso, anche attraverso il proprio tutor (se assegnato), un colloquio (anzi, se possibile insieme al/ai tutor) mediante e-mail istituzionale, in modo da programmare insieme obiettivi didattici ed eventuali strumenti compensativi e/o dispensativi, in base alle specifiche esigenze.
Tale colloquio sarebbe opportuno che avvenisse prima dell’avvio delle lezioni o comunque non oltre la prima settimana di corso, al fine di attivare eventuali misure a garanzia di pari opportunità sia per le lezioni che per gli esami. Per rivolgersi direttamente al ClnAP è possibile utilizzare la mail istituzionale cinap@abacatania.it