Decorazione 3

Syllabus

Dipartimento di arti visive

DAPL03

Diploma Accademico di Primo / Secondo livello in Decorazione product design

Disciplina

175 ore 14 CFA
a.a. 2022–2023

Professore

Salvo Salvato,  decorazione ABAV 011

Posta elettronica istituzionale (PEO): salvatoresalvato@abacatania.it.

Sede: Barletta aula 5
Cultore della materia: Valentina Stelluccio

—Obiettivi formativi


Il corso è laboratoriale e multidisciplinare, ed è quindi rivolto a chi intenda completare la propria formazione, nel campo specifico delle pratiche artistiche, sviluppando la propria ricerca attraverso l’uso di più tecniche espressive. Il corso è finalizzato alla progettazione e alla costruzione di una produzione artistica per lo spazio pubblico, di opere di installazione o, comunque, di interventi artistici relazionati ad un contesto.
Il laboratorio è il luogo di scambio presso il quale lo studente costruisce la propria ricerca individuale, supportato delle informazioni tecniche e teoriche offerte dal complesso degli insegnamenti frequentati.
Il laboratorio, essendo il territorio sul quale e grazie al quale si edifica la produzione artistica, è dunque il luogo dove avviene un complesso e articolato meccanismo di relazioni e scambi.

Contenuti e tematiche


Il carattere multidisciplinare della decorazione consente agli studenti di spaziare tra le varie tecniche realizzative: dalla decorazione murale in ogni sua forma al video, dalla fotografia digitale all’installazione, dalla progettazione di riqualificazioni estetiche di strutture esistenti alla scultura ambientale e alla public art.
Il laboratorio di decorazione è fondamentalmente una struttura organizzata al fine di costruire l’autonomia espressiva di ogni singolo studente iscritto che, al termine dei quattro anni di studio, deve aver raggiunto una buona coscienza dei metodi e delle teorie riscontrabili nella ricerca da lui perseguita. Egli deve quindi poter ‘firmare ‘ una propria creazione, e non semplicemente clonare o riconoscere la qualità di produzioni storicizzate o ampiamente diffuse nel contemporaneo.
Il corso intende produrre ed organizzare ,attraverso la pratica del laboratorio, nuove forme di ricerca espressive basate sulle proposte creative degli studenti iscritti prevede un percorso finalizzato all’acquisizione degli strumenti disciplinari necessari ad impostare, sviluppare e definire produzioni autonome nel campo della ricerca visiva contemporanea .L’attività laboratoriale è basata sulla frequenza e soprattutto sulla pratica; solo a seguito della produzione dei necessari materiali
espressivi da parte dello studente, si procederà ad un esame approfondito degli elementi presenti nell’area-studio di intervento , assumendo come materiali del progetto i necessari fondamenti storici.
Ogni studente sarà personalmente seguito dal docente nel suo corso di studi.

Programma dettagliato del corso

presenze reali alle attività di laboratorio,

documentazione sull’attività laboratoriale svolta;

qualità e numero di elaborati presentati;

attività esterne concordate con il docente.

presentazione di una o più opere debitamente allestite e redazione di un book di
documentazione relativo alle stesse.

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MANIFESTO PER UNA NUOVA IDEA DI DECORAZIONE

Nasce da un fraintendimento linguistico la crisi negli istituti superiori d’arte, del termine decorazione, che si è imposto sul significato originario del termine

Decor(0)azione

Decorazione è parola composta da due espressioni: decoro e azione.

Vediamo, dal vocabolario Treccani, la definizione di entrambi:

  • DECORO: “Armoniosa proporzione richiesta nelle opere d’arte tra le parti e il tutto, tra la forma e il contenuto in conformità dei codici estetici rinascimentali e classicisti”. Questa definizione si pone come una sorta di epistème, di scienza rigorosa del procedimento creativo, che sta al di sopra di tutte le singole arti (figurative e non) e che deve essere insegnato nelle Accademia come una necessaria Poetica, introduttiva a ogni specifica creazione artistica. Il Decoro è condizione della Bellezza dell’opera, e garante della verità e della perennità di essa.
  • DECORAZIONE: “In opere d’arte figurative, letterarie, musicali, l’abbellimento esteriore, l’opposto cioè, o il contrapposto, di ciò che ne costituisce la struttura o l’essenza”. Questa definizione definisce la Decorazione come una sorta di ancella del nulla, come una non scienza, utile soltanto a illuminare per puro piacere soltanto la superficie di un’opera, l’apparenza, e non ciò che ne costituisce principio.
  • La conclusione oggettiva di questa contraddizione è il tradimento della stessa idea di Decorazione. Se la Decor – Azione perde il decoro, tradendo la sua radice originaria, che cosa diventa se non una inutile, insignificante, inesistente materia che non solo è inutile insegnare, ma che a  nulla serve all’anima di chi, assetato di Bellezza e di Verità, dedica all’arte la sua vita? Una Accademia  di Belle arti ha il dovere oggi, più che mai, di ritornare al principio. Di riportare il Decoro al centro della sua stessa esistenza. La ragione di esistere di una Accademia è appunto insegnare alle anime assetate di conoscenza dei suoi studenti l’entusiasmo che una idea nuova di decorazione deve generare: insegnare a realizzare Armoniosa proporzione richiesta nelle opere d’arte tra le parti e il tutto, tra la forma e il contenuto, rinunciando alla banalità, alla insignificanza  di una idea di decorazione che abbia come fine l’abbellimento esteriore, l’opposto cioè, o il contrapposto, di ciò che ne costituisce la struttura o l’essenza di ogni opera d’arte.

Questo è necessario chiedere.

  1. Che la Decorazione diventi materia principale, in quanto fondativa, di ogni altra prassi artistica;
  2. Che insegni agli studenti  i fondamenti del principio creativo;
  3. Che sappia generare una nuova idea di Bellezza e imponga di tentare la ricerca e la rivelazione delle verità custodite nel profondo dell’anima di ogni essere umano;
  4. Che la Decorazione diventi propedeutica a ogni atto artistico insegnando come conseguire la proporzione tra le parti e il tutto, tra la forma e il contenuto.

Se questo non accadrà, la Decorazione è destinata inesorabilmente  a spegnersi, e con essa la possibilità di generare il Nuovo da parte delle nuove generazioni: generazioni destinate al nulla di opere che, dimentiche  del contenuto, cedono in fine alla inutile bellezza del vano, del superficiale, del “decorativo”, vero principio della fine delle opere d’arte che hanno senso se diventano forme della Verità e espressioni della Bellezza.

Palermo 15/01/2023

Salvo Salvato

—Modalità di svolgimento dell’insegnamento

L’attività laboratoriale è basata sulla frequenza e soprattutto sulla pratica; solo a seguito della produzione dei necessari materiali espressivi da parte dello studente, si procederà ad un esame approfondito degli elementi presenti nell’area-studio di intervento , assumendo come materiali del progetto i necessari fondamenti storici.

—Modalità esame

Presentazione di una o più opere debitamente allestite e redazione di un book di documentazione relativo alle stesse.

—Frequenza lezioni


La frequenza è obbligatoria, non inferiore all’80% della totalità della didattica frontale come previsto da palinsesto, con esclusione dello studio individuale come da Art.10 del DPR n. 212 del 8 luglio 2005

—Testi di riferimento obbligatori

—Testi di approfondimento consigliati

  • Salvini R, I mosaici della cappella Palatina, ” Rivista del R. Istituto di Archeologia e Storia dell’arte”, Xl, 1943.
  • Santoro R., Struttura e spazialità bizantina nella forma architettonica di S. Maria dell’Ammiraglio, “Oriente Cristiano”, 2, 1977.
  • Santoro R.,Spazio liturgico bizantino nell’architettura panormita, Palermo 1978.
  • Santoro R., Romaioi di Sicilia, ” l’Universo”, 4, 1980.
  • Santoro R.,La Sicilia . Italia Romanica; Milano 1986.
  • Santoro R., Spazio architettonico e spazio_liturgico nell’architettura religiosa del Xli secolo a Palermo, in AA.VV., L’architettura medievale in Sicilia: la Cattedrale di Palermo, (Istituto della enciclopedia Italiana) Firenze 1994, pp. 153-182.
  • Santoro R., Bizantini a Palermo, Palermo 1998.
  • Santoro R., Palermo: La Martora e S. Cataldo, Palermo 2006.
  • Scaduto M., 11 monachesimo basiliano nella Sicilia normanna (rinascita e decadenza, sec. Xl-XIV), Roma 1947.
  • Russo L., la Martorana, Palermo 1969.
  • Rocco B., la Martorana di Palermo: chiave ermeneutica, “B.C.A.”, lii, 1-2-3-4, 1982.
  • Rocco B., I mosaici delle chiese normanne in Sicilia. Sguardo teologico, biblico, liturgico. I: La Martorana, “Ho Theologos”, I, 1974 (2), pp. 173-219.
  • Pattino F., La Cappella Palatina di Palermo, Palermo 1970.
  • Praticolo G., La chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio in Palermo le sue antiche adiacenze, Palermo 1883.
  • Patera B., L’arte della Sicilia normanna nelle fonti medievali, Palermo 1980.
  • Palmeri N., Saggio storico e politico sulla costruzione del Regno di Sicilia, Palermo 1972.
  • Pace B., I Barberi e i bizantini in Sicilia, in “A.S.S.”, Voll. 35-36, 1911.
  • Morso s., Memoria sulla chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio, in Palermo Antico, pp. 73-106.
  • Monti G.M., L’espansione mediterranea del mezzogiorno d’Italia e della Sicilia, Bologna 1942.
  • Lo piccolo V., Eremi ed eremiti di Sicilia, Palermo 1995.
  • Lipinsky A.. Sicaniae Regni Corona il “Kamelaukin”  detto “cuffia di Costanza” tesoro del Duomo di Palermo, B.S., II,1975.pp.347-370.
  • Lavagnini B., Aspetti e problemi del monachesimo greco della Sicilia normanna, in AA.VV., Byzantino-sicula 2 “Quaderni dell’istituto Siciliano di Studi Bizantini e neoellenici”, 1966, pp.51-65.
  • Lanzoni F., La prima introduzione del Cristianesimo e dell’episcopato nella Sicilia e nelle isole adiacenti, “Archivio Storico della Sicilia Orientale”, XIV, 1917.
  • Lancia di Brodo D. G., Storia della chiesa greca in Sicilia, Palermo 1880.
  • Lancia di Brodo D. G., Storia della Chiesa in Sicilia nei primi secoli del Cristianesimo, Palermo 1880 (Vol. 1) -1884 (Vol. II).
  • Kitzinger E., I mosaici di Santa Maria dell’Ammiraglio a Palermo 1990.
  • Guillou M., IL monachesimo greco in Italia meridionale in Sicilia nel Medioevo, in l’eremitismo Occidente nei secoli Xl-XII, atti della II settimana Internazionale di Studio, Passo della Mendola, 30 agosto – 6 settembre 1962, Milano 1965.
  • Giunta F., Bizantini e bizantinismo nella Sicilia normanna, Palermo 1974.
  • Giglio S., Sicilia bizantini. L’architettura religiosa in Sicilia dalla tarda antichità all’anno mille, Acireale -Roma 2003.
  • Giglio S., Sicilia bizantina, Acireale -Roma, 2003.
  • Filangeri C., Monasteri basiliani di Sicilia, Palermo 1980.
  • Fasoli G., Le città siciliane dall’istituzione del tema bizantino alla conquista normanna, “Archivio storico Siracusano”, II 1956, pp. 65-81.
  • Farioli Campanati R., La cultura artistica nelle regioni bizantine d’Italia dal VI all’IX secolo, in AA.VV., I Bizantini in Italia, a cura di G.
  • Di Stefano G., Monumenti della Sicilia normanna, 2° ediz. Aggiornata ed ampliata a cura di Wolfgang Kronig, Palermo 1979.
  • Di Liberto R., La chiesa normanna di S. Cataldo a Palermo, “Palladio”, 17, gennaio – giugno 1996, pp. 17-32.
  • Cracco Ruggini L., Il primo Cristianesimo in Sicilia (III-IV secolo), in Il Cristianesimo in Sicilia dalle origini a Gregorio Magno, Atti del convegno di studi organizzato dall’istituto teologico-pastorale “Mons. G. Guttadauro” (Caltanisetta 28-29 ottobre 1985), a cura di V. Messana e S. Pricoco, Caltanissetta 1987, pp. 85-125.
  • Carini I., Sul monastero di S. Giovanni degli Eremiti, “A.S.S.” 1873, Rist. anastatica Palermo 1985.
  • Bottari s., L’architettura del Medioevo in Sicilia, estratto dal volume degli atti del VII congresso Nazionale di Storia dell’Architettura (Palermo 24-30 settembre 1950), Palermo 1956, pp. 3-14.
  • Borsari S., L’amministrazione del tema di Sicilia,”R.S.I.”, LXVI, 1954, pp. 133-58.
  • Borsari S., il monachesimo bizantino nella Sicilia e nell’Italia meridionale prenormanne, Napoli 1963.
  • Bonacasa Carra R.M., Insediamenti e spazio cristiano, in Quattro note di Archeologia Cristiana in Sicilia , Palermo 1992, pp. 1-26.
  • Bonacasa Carra R.M., Architettura religiosa cristiana nella Sicilia del IV secolo aspetti e problemi, “Kokalos”, XXVIII-XXIX, 1982-1983, pp. 408-423.
  • Boglino L., Sicilia Sacra, Palermo 1989.
  • Biagi L., I tesori della cappella Palatina della Cattedrale di Palermo, “Dedalo”, 7, 1927-28, pp. 542 ss.
  • Basile F., Chiese bizantine de periodo normanno, Caltanisetta 1975.
  • Basile F., Chiese basiliane del periodo normanno, Roma.
  •  Attardi B., li monachesimo in Sicilia, Palermo 1741.
  • Agnello S. L., una metropoli Ed una città siciliane fra Roma e Bisanzio, Siracusa 2001.
  • Agnello S. L., Architettura paleocristiana e bizantina della Sicilia in Corso di Cultura sull’ Arte Ravennate Bizantina, IX, Ravenna 1962, pp. 53-108.
  • Agnello G., Le arti figurative nella Sicilia bizantina, Palermo 1962.
  • Agnello G., Palermo bizantina, Amsterdam 1969.
  • Agnello G., l’architettura bizantina in Sicilia, Firenze 1952.
  • Agnello G., Chiese centriche e Chiese tricore nella Sicilia bizantina, (munchen 1958), munchen 1960, pp. 1-14.
  • Agnello G., Monumenti bizantini della Sicilia, Firenze 1951.
  • Carlo Bertelli (a cura di), Il mosaico, Mondadori, Milano, 1988.
  • Manuela Farneti, Glossario tecnico-storico del mosaico, Ravenna 1993.
  • Isotta Fiorentini Roncuzzi, Tecnologia e arte del mosaico, Longo, Ravenna 1971.
  • Amedeo Giampaglia (a cura di), L’arte bizantina, Collana La Bellezza di Dio. L’arte ispirata dal Cristianesimo, San Paolo Editore, 2004.
  • Michele Tosi, Il mosaico contemporaneo, Mondadori, Milano 2004.
  • Muller e G. Vogel, Atlante di architettura, Hoepli, Milano 1992. 145

—Altro materiale didattico

https://youtu.be/bE4RC8X_0Ag?si=0ftK44YieET7K1ng

Poiesis: il mistero della genesi poetica


—Strumenti per studenti con disabilità e/o DSA
Gli studenti con disabilità o DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) sono supportati da professori e da tutor (se assegnati) attraverso la consulenza con il CInAP (Centro per l’integrazione Attiva e Partecipata). Gli studenti possono, mediante e-mail istituzionale eventualmente anche attraverso i tutor, chiedere al professore del corso un colloquio in modo da concordare obiettivi didattici ed eventuali strumenti compensativi e/o dispensativi, in base alle specifiche esigenze. Tale colloquio sarebbe opportuno che avvenisse prima dell’avvio delle lezioni e comunque non oltre la prima settimana di corso. Per rivolgersi direttamente al CInAP è possibile utilizzare la mail istituzionale cinap@abacatania.it

—Nota di trasparenza
Il seguente Syllabus è l’unico documento a cui gli studenti possono fare riferimento per la fruizione e il conseguimento della disciplina nell’a.a. in oggetto, non saranno pubblicati ne presi in considerazione altri programmi didattici. Le informazioni inserite nel presente documento, con particolare attenzione alle caratteristiche delle esercitazioni intermedie, degli elaborati finali e dei testi di riferimento obbligatori, non potranno essere modificate dopo l’avvio della disciplina in oggetto. Tutto ciò che non è specificatamente descritto in questo Syllabus e/o effettivamente svolto a lezione non potrà essere chiesto in fase di esame.